Ogni comportamento è una forma di comunicazione, come ci insegnano gli esperti.
Si tratta di un concetto che può rivelarsi utile soprattutto quando ci troviamo a crescere e prenderci cura di un figlio. Quando il bambino non è ancora in grado di esprimere i suoi bisogni, le azioni che compie ci aiutano ad intuirli. I ragazzi hanno maturato una buona competenza linguistica invece, ma non hanno piena consapevolezza di loro stessi e delle trasformazioni che li attraversano. Il comportamento, quindi, anche in questo caso si esprime per loro. A volte, mancano le parole, altre volte manca la forza di condividerle con l’adulto.
Quando entro in relazione con un adolescente, parto sempre dall’idea che ogni comportamento è una forma di comunicazione, è qualcosa che il ragazzo non può o non vuole dire a parole.
Sommario
Il cattivo comportamento dell’adolescente
I ragazzi sono ricchi di sentimenti, un po’ meno di parole e chiarezza. Quando un adolescente assume un cattivo comportamento, provo anzitutto a mettermi in ascolto del non detto (quanto non osa dire) e delle emozioni che sente. Solitamente, più un adolescente sta male, più queste azioni si rendono importanti. Il rifiuto della scuola, l’aggressività verso gli adulti, la trasgressione delle regole, sono solo alcuni di questi. L’esperienza quotidiana sul campo, a scuola e nelle comunità residenziali, mi ha insegnato che i comportamenti negativi più frequenti avvengono per tre motivi fondamentali: la noia, la mancanza di autostima, la paura.
Il ruolo della noia
Sarà triste o sconcertante, ma è un dato di fatto: a volte, se chiedi a tuo figlio perché abbia compiuto una tal castroneria, scopri che l’ha fatto per noia. Si tratta delle volte in cui risponde con un candido “non so perché l’ho fatto!”. La noia è un elemento che non possiamo sottovalutare quando parliamo dell’educazione dei teenagers. Il cervello di questi ultimi, difatti, si attiva quando è stimolato da possibilità di ricompensa immediate e rischiose. I social e le sfide sul web hanno trasformato la noia in qualcosa di molto pericoloso.
La mancanza di autostima
I ragazzi sentono il bisogno di uscire dall’anonimato. A volte, tuttavia, farlo acquisendo un’immagine positiva è faticoso e anche rischioso. Più facile assumere un ruolo anche negativo, ma degno di nota agli occhi dei pari. Livellarsi verso uno standard mediocre-basso, infatti, tende ad attirare più facilmente le simpatie dei coetanei.
La funzione della paura
La paura è un altro elemento fondamentale per capire il senso del comportamento dei ragazzi. Si può esprimere attraverso una sorta di timidezza eccessiva (“tengo tutti lontani, così evito di espormi”) o esuberanza, aggressività esasperate. Ogni comportamento è una forma di comunicazionee la conoscenza del ragazzo, della sua personalità, saprà dirci il vero significato sotteso all’atteggiamento.
Spesso tendiamo ad attribuire i comportamenti dei figli alle attitudini, al carattere. Invece, quando assistiamo ad un comportamento negativo, dovremmo anzitutto assolvere ad un compito essenziale: chiederci quali sono il messaggio e la difficoltà che il ragazzo vive, per porci così sulla strada della soluzione.