Giorni caldi per i nostri ragazzi di terza media, divisi tra l’avvio della preparazione dell’esame e l’orientamento scolastico per le superiori!
Ma cosa accade in casa ora, dopo l’attivazione della procedura online?
Cosa puoi fare per sostenere il tuo preadolescente?
Ecco tre chicche utili a gestire lo stress di tuo figlio legato alla scelta della scuola superiore!
Cosa fare se l’ansia di tuo figlio per l’orientamento scolastico prende il sopravvento
I ragazzi hanno reazioni estremamente diverse rispetto la questione “scuola superiore”. Tra queste vi è quella legata ad uno stato di agitazione e stress.
“Sarò all’altezza?” “Riuscirò a trovare degli amici?” “I compiti saranno eccessivi?” sono solo alcune tra le perplessità più nutrite, legittime e non per forza condivise con noi adulti.
Come gestire lo scambio con tuo figlio rispetto questi temi? Condivido con te una serie di suggerimenti utili a sostenerlo in questo momento:
- Trovate insieme le risposte alle sue domande dove possibile
Se hai la fortuna di dialogare con tuo figlio rispetto le sue perplessità per l’orientamento scolastico, datevi il tempo di sedervi al tavolo di fronte una cioccolata calda e cercare punto per punto le risposte ai suoi timori. Gli openday cui avrete partecipato, infatti, avranno dato informazioni tecniche, ma non necessariamente saranno state in grado di placare i dubbi e l’emotività legate all’ingresso in una nuova scuola. Prendere informazioni insieme rappresenta un buon modo per rafforzare la relazione e gestire le ansie attivandosi, “facendo”, anziché gingillandosi nella preoccupazione o liquidando con un “ma cosa vuoi che sia”. - Consenti a tuo figlio di confrontarsi con un ragazzo più grande
Nel corso della mia esperienza ho imparato che, soprattutto in adolescenza, nulla è più utile del confronto con i pari! Usiamolo a nostro vantaggio, quindi, valorizzandolo come risorsa: se hai la possibilità di avere “il figlio della collega/dell’amica/della conoscente” che ha frequentato lo stesso istituto, crea un ponte tra il tuo preadolescente e l’alunno, falli parlare tra loro! La chiacchierata tra i due ragazzi sarà certamente più intima ed efficace della mediazione fatta da noi grandi. - Racconta la tua esperienza utilizzando la complicità
Certo, si parla di diversi anni fa. Certo anche che le scuole una volta funzionavano in modo diverso. Tuttavia, narrare a tuo figlio la tua esperienza senza la pretesa di porti a maestro, ma cercando la sua complicità ha un effetto calmante e positivo per entrambi. Racconta di te in modo leggero (guai ai “ai miei tempi”,eh!) quasi come una storia di vita vera, in cui condividi difficoltà e soluzioni, ispirando l’idea che pur non senza disagi, ma è possibile conquistare il lieto fine anche dopo 5 anni di studi.
Ricorda che la preadolescenza oggi, è un’età forse ancora più difficile dell’adolescenza e la tua presenza costante e serena, può davvero fare la differenza