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La gelosia per il fratellino: cosa accade dal punto di vista psicologico ed educativo?

Quale mamma non ha mai temuto l’insorgere della gelosia per il fratellino? Quando arriva un altro bambino, l’amore si moltiplica e a volte, anche alcune paure dei genitori. L’arrivo del secondogenito (o anche del terzogenito!) è un cambiamento per tutta la famiglia, che attiva delle dinamiche nuove, sia dal punto di vista psicologico che educativo.

Oggi, la Dott.ssa Montemurro, psicologa perinatale e psicoterapeuta familiare e la Dott.ssa Di Bella, educatrice professionale e puericultrice, ti aiuteranno a comprendere cosa succede al bambino che vive la gelosia per il fratellino e come puoi aiutarlo nella vostra quotidianità in famiglia.

A seguire i suggerimenti della Dott.ssa Montemurro
Psicologa perinatale e psicoterapeuta familiare

La nascita di un fratellino o di una sorellina rappresenta un evento critico all’interno di un sistema familiare poiché comporta una serie di inevitabili adattamenti che non possono essere compresi nell’immediato, soprattutto se il fratellino maggiore è ancora piccino. Le reazioni, infatti, saranno diverse a seconda della posizione cronologica che il bambino occupa.

Il figlio primogenito, con l’arrivo del fratellino, si trova di punto in bianco “spodestato” e catapultato in una nuova e delicata situazione che non si è cercato; dovrà rinunciare a molti dei privilegi (attenzioni e cure esclusive) di cui ha sempre goduto fino a quel momento, provando probabilmente ostilità e rivalità nei confronti del nuovo arrivato e che, in qualche modo, agirà. Di fatto, temendo di perdere l’amore dei genitori, è possibile che metta in atto una serie di strategie finalizzate a riconquistare il prestigio e a fronteggiare «l’angoscia da spodestamento», mostrandosi possessivo ed esigente.

Al secondogenito l’arrivo del fratellino (terzo figlio) fa perdere il ruolo del «più piccolo», del privilegiato fino a quel momento. A questa nuova nascita, invece, il maggiore saprà reagire abbastanza bene, perché già forte della prima esperienza.

Più i fratellini sono vicini di età, più saranno gelosi perché dovranno spartirsi le attenzioni di mamma e papà, ma crescendo è probabile che siano più affiatati e condividano meglio spazi, esperienze, amici. Se, di contro, c’è molta differenza di età, è facile che il maggiore si prenda cura del minore.

“Il Sottosistema della Fratria, dunque, è composto dal primo gruppo di età molto vicina. All’interno di questo contesto i bambini si sostengono o si isolano a vicenda, vengono presi come capri espiatori e si insegnano le cose” (Minuchin S., 1980).

Molte possono essere le reazioni di gelosia che pervadono i fratelli:

  1. Regressione (pianto, nuova richiesta del ciuccio o di allattamento per i più piccini; perdita del controllo sfinterico, balbuzie, calo nel rendimento scolastico per i più grandi)
  2. Attacchi aggressivi verso il minore (schiaffi, pugni, morsi…)
  3. Estrema compiacenza per compensare l’amore/odio che prova e per timore di ritorsioni genitoriali
  4. Rifiuto totale del neonato fino a negarne l’esistenza.

Manifestare rabbia di fronte a queste regressioni è disfunzionale.

Il bambino sta cercando di trasmettere la propria sofferenza e di ripristinare la sua condizione di piccolo bisognoso di cure e attenzioni, così come era abituato fino a poco tempo prima. Sgridarlo o punirlo, aumenterà il suo timore di essere abbandonato. Squalificarlo solo perché ora è il fratello maggiore, ridicolizzarlo con scherzi o provocarlo alimenterà angosce e paure.

La Mediazione è la cosa migliore da utilizzare:

  1. Rendendo il figlio maggiore il più possibile partecipe all’evento, già da qualche mese prima della nascita ma anche dopo;
  2. Dandogli qualche piccola delega da fratello maggiore, così da farlo sentire utile;
  3. Ripartendo l’attenzione di mamma e papà;
  4. Parlando e confrontandosi; ciò lo farà sentire accettato, accolto, rassicurato e affettivamente contenuto, amato anche se è pieno di sentimenti negativi.

È compito degli adulti fare in modo che il bambino possa esternare ed esprimere la collera che prova, fornendogli rassicurazioni. Sarà l’atteggiamento accogliente e contenitivo dei genitori a far sperimentare fiducia e sicurezza nel rapporto tra loro e il bambino.

Questo atteggiamento positivo aiuta l’infante ad accettare i propri sentimenti e a integrare le emozioni ambivalenti e contraddittorie. Bisogna poter assicurare che ognuno abbia il posto che gli spetta in famiglia ed insegnare al figlio maggiore a trovare uno spazio per il fratellino (cosi come mamma e papà hanno fatto spazio con il primogenito, entrato nella loro coppia, e faranno spazio agli altri figli che arriveranno); questo sarà un valido allenamento per quando il minore si troverà a condividere le proprie cose, nelle fasi successive della sua vita e in contesti diversi (pensiamo per esempio ai bambini che entrano per la prima volta nella scuola dell’infanzia o in un gruppo strutturato).

A seguire i suggerimenti della Dott.ssa Di Bella
Educatrice professionale e puericultrice

La gelosia per il fratellino: come comportarsi in casa dal punto di vista educativo?

Quando parliamo della gelosia per il bimbo neoarrivato, la prima necessità è quella di fare chiarezza. Diversamente da altre situazioni di gestione educativa difficoltosa, infatti, la gelosia per il fratellino non ha a che fare con l’apprendimento di un comportamento indesiderato l’uso spropositato di devices, il mancato rispetto delle regole, etc.). Piuttosto, si tratta di una reazione emotiva istintiva. In termini educativi, quindi, l’obiettivo non è quello di “riparare”, bensì di costruire la nuova serenità del fratello maggiore…e di tutta la famiglia!

Come realizzare questa importante missione?

Le azioni educative strategiche di mamma e papà devono collocarsi su due piani:

  1. gestire la frustrazione del bambino più grande;
  2. facilitare la sua nuova collocazione all’interno dell’assetto famigliare.

Gestire la frustrazione del bambino

La gelosia per il fratellino viene alleggerita da tutti quei momenti in cui mostriamo al primogenito una certa complicità ed empatia. Potrà trattarsi di semplici:

“accipicchia, certo che questa sorellina piange tanto! Non è sempre facile capirla” oppure:”Noi giochiamo, invece il fratellino non può farlo ancora, mannaggia.”

Trova le tue espressioni e ricorda che ciò che conta è che le tue frasi suggeriscano una certa solidarietà. E quando compaiono morsetti, spinte, dispetti? Mostra la stessa empatia verso i suoi vissuti, pur dichiarando di non agire così. Rivolgi a tuo figlio frasi come:

“hai ragione, questo pianto è davvero fastidioso! Però non si deve spingere il fratellino, se no sente dolore! E poi… Così piange ancora di più.”

Più il primogenito è grande e più sarà possibile, inoltre, cercare delle soluzioni alternative insieme:

” hmm… Come possiamo fare affinché la sorellina non prenda più il tuo gioco? Che ne dici se gli cambiamo posto!”

immagini-articolo-gelosia-per-il-fratellinoContrariamente a quanto sostenga il luogo comune, infatti, far sì che il maggiore continui ad avere anche spazi e giochi propri, che non condivide con il fratello, ha l’effetto di rassicurarlo e, quindi, renderlo più sereno.Tutte le volte che puoi, inoltre, aiuta tuo figlio a rimediare alle sue azioni impulsive, suggerendogli quella più auspicabile da attuare: mostragli come avvicinare la sorellina o il fratellino, come parlargli…simula la delicatezza di questi gesti prima di farglieli provare. I bambini apprendono per imitazione, serviamoci di questo principio!

Facilitare la collocazione del fratello maggiore nel nuovo assetto familiare

Diventare fratello maggiore implica cambiamenti importanti tra i ruoli familiari. Per favorire l’adattamento del figlio più grande, possiamo servirci di strategie educative e attività ad hoc. Possiamo pensare di realizzare un libro o una striscia da appendere, recante la storia del bambino, da appena nato ad oggi. Rivedere tutte le tappe percorse insieme alla mamma o al papà che commentano, ricordano, sorridono insieme al bambino, offre numerosi vantaggi. Anzitutto consente al piccolo di sentirsi riconosciuto e ricevere una conferma affettiva in un momento così delicato. Ancora, ripercorrere la propria storia attraverso fotografie, osservando come si era piccoli e come si è diventati, permette di rivedersi nel fratellino, facilitando l’empatia. Inoltre, ti consiglio di valorizzare tutto ciò che tuo figlio sceglie di agire in quanto fratello maggiore: una carezza fatta con delicatezza, un aiuto prestato in modo spontaneo. Lascia che questi momenti emergano in modo naturale e quando accadono, complimentati con lui.

E tu come hai affrontato la gelosia per il fratellino?
Scrivici per costruire insieme il percorso adatto alle vostre esigenze, il primo contatto è gratuito!

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