Il mio pensiero oggi è per tutte quelle mamme e papà che, dalla scoperta di un test positivo e per i successivi 20 anni si pongono la fatidica domanda:
come educare al meglio il proprio figlio?
Esistono regole, passi che uno dopo l’altro, in fila indiana, consentono di educare un bambino e un adolescente in maniera efficace?
In una società in cui siamo abituati a trovare risposte per tutto, il bisogno di sapere come fare ad essere un buon genitore si fa ancora più spontaneo e urgente. Vorrei portarti il mio punto di vista, allora, umano e professionale, formato attraverso la consulenza educativa telefonica e domiciliare che presto alle famiglie.
Sono stati anni intensi, questi: a diretto contatto con le paure dei genitori, il senso di colpa delle mamme e dei papà. Situazioni uniche, eppure tanto simili nei timori e nei dubbi:
“ho perso la pazienza, mi odierà?”
“Come faccio a non fargli prendere vizi?”
“non riesco a gestire l’uso dello smartphone, anche gli insegnanti si sono lamentati. Gli ritiro tutto e non ci penso più?”
Ecco, per queste e per le altre centinaia di domande che hai e che cerchi di soddisfare ogni giorno, vorrei darti 3 suggerimenti utili per tutte le fasi di crescita di tuo figlio.
Sommario
3 suggerimenti per educare tuo figlio in tutte le fasi di crescita:
Distingui ciò che è utile a te da ciò che è utile alle altre famiglie
Educare al meglio i propri figli, significa anzitutto capire che le soluzioni migliori per voi, non sono necessariamente quelle utili ad altri. Molte volte la lettura di un testo o una strategia applicata da un consulente educativo in una certa situazione, é superflua o controproducente per altre. I principi educativi su cui lavorare, infatti, spesso sono trasversali (il concetto di costruzione del rispetto, di autostima, di autonomia) ma le prassi educative per realizzarli possono differire ampiamente. Perché? Perché il tuo bambino è unico! Tuo figlio adolescente è irripetibile! La tendenza a replicare strategie educative “per sentito dire”, senza aver maturato consapevolezza sul come e sul perché praticarle, aumenta il rischio di fallire e, di conseguenza, sentirsi genitori incapaci o inadeguati. Perciò, no alla generalizzazione: connettiti con te stesso, con tuo figlio, con la vostra situazione e solo da queste premesse, costruisci l’intervento più adeguato.
Individua quali sono le tue attuali modalità per gestire la situazione
Che si tratti dello spannolinamento, dell’uso smodato del tablet o delle crisi di rabbia di un adolescente, il punto di partenza è sempre lo stesso: le tue azioni (e reazioni). Durante le consulenze pedagogiche, questo elemento emerge in modo chiaro. Il professionista è impegnato a definire le chiavi di un cambiamento possibile, non tanto attraverso un’azione che riguardi il bambino o il ragazzo in sé, ma anzitutto la relazione con il genitore. Cosa mamma e papà possono fare per modificare la dinamica che si realizza? Quale risposta nuova possono portare, che a sua volta influenzerà l’azione e le reazioni del figlio? Spesso la consulenza educativa inizia con l’idea che la difficoltà appartenga al bambino o al ragazzo. Questa percezione indebolisce e, inevitabilmente, rende casuale la relazione e l’andamento della quotidianità con i figli. Partire da ciò che siamo e portiamo noi, invece, ci rende protagonisti della genitorialità che viviamo e ci permette di esser consapevoli del nostro potere educativo.
Sii paziente con te stesso e con tuo figlio
Roma non è stata costruita in un giorno… pensa un essere umano. Spesso, quando in consulenza educativa un genitore inizia a comprendere quanti miglioramenti potrebbe portare all’educazione dei propri figli, é colto da una frenesia improvvisa. Vorrebbe lavorare su tutto al contempo: la responsabilità, l’autonomia, la socialità nel figlio adolescente; la frustrazione del bambino, l’uso del ciuccio e la gelosia per il fratello, nel piccolo. Il mio terzo suggerimento, invece, è quello di individuare delle priorità e lavorare su quelle, garantendo a tuo figlio un tempo utile a metabolizzare i cambiamenti, consolidarli e poi procedere. Questo atteggiamento non è solo rispettoso di tuo figlio, ma anche di te e delle risorse che tu come genitore metti in campo, nel momento in cui decidi di dover apportare un cambiamento educativo.
Come educare i figli oggi? Lontano dai luoghi comuni!
Essere consulente educativa significa anche comprendere quanto molti dei conflitti interni e della confusione delle famiglie, sia legata ai troppi luoghi comuni che abitano l’educazione e la pedagogia. Il vero danno dei cliché e degli stereotipi in ambito educativo, é che quando non vengono realizzati come tali, continuano ad agire “di sottofondo”. Automatici e inconsapevoli, i luoghi comuni sull’educazione non ci rendono liberi di intervenire sull’educazione dei figli, per come realmente si vorrebbe. Distinguere tra “punizioni” e “conseguenze”, tra “coccole” o “vizi”, é un’azione fondamentale per costruire la coerenza educativa, che rende i nostri interventi sicuri e in equilibrio agli occhi di un figlio più o meno grande.
Educare bambini ed educare adolescenti: quali differenze?
Oggi voglio darti una bella notizia: gran parte dei bisogni educativi e delle competenze utili al genitore di un bambino, sono quelle necessarie al genitore di un adolescente. Ciò che cambia sono le declinazioni e le modalità attraverso cui queste esigenze sono soddisfatte. Eppure, lavorare con amore e coinvolgimento per la crescita di un bimbo, costruisce il terreno migliore per continuare a farlo nelle successive fasi evolutive. Perché dico questo? Perché tanto l’età infantile quanto quella adolescenziale appartengono all’essere umano… capire anzitutto le nostre caratteristiche, i nostri bisogni e come si manifestano in base alle età della vita, é un presupposto educativo irrinunciabile.
La Consulenza Educativa Professionale
La Consulenza Educativa è consigliabile laddove individuare i bisogni di tuo figlio e trovare soluzioni pratiche alle vostre difficoltà, non sia così semplice. In queste occasioni, infatti, il supporto di un consulente educativo ti è utile per:
- definire quali azioni educative puoi agire tu come genitore, in continuità con quelle di altri esperti che seguono la crescita, la didattica, lo sviluppo di tuo figlio;
- migliorare la gestione di dinamiche quotidiane che ritieni fuori dal tuo controllo, quali le manifestazioni di rabbia, l’ascolto delle regole, la costruzione di comportamenti e valori desiderabili;
- sciogliere dubbi o domande sull’educazione di tuo figlio, per permetterti una genitorialità libera, centrata sul vostro rapporto, senza ricette artefatte e distanti dal vostro sentire.
Si tratta di un servizio prestato in presenza, o laddove possibile, come consulenza educativa telefonica. Esso diventa uno strumento utile perché molto pratico, di breve durata e rende i genitori autonomi, più consapevoli e vicini ai figli.
Richiedi maggiori informazioni sulla consulenza educativa, il primo contatto è gratuito!