Si ripete spesso che gli adolescenti non accettano i no. Si tratta di un’affermazione fondata: in questa età si mette in discussione il ruolo degli adulti per affermare la propria identità. La contestazione dei ragazzi ai nostri interventi, quindi, è un dato naturale e sano. Ci sono casi, tuttavia, in cui questo fenomeno diventa esasperato e preoccupante. Qualcosa che ferisce la dignità di mamma e papà, da una parte, ma danneggia anche i ragazzi. Gli adolescenti, infatti, non meno dei bambini, hanno bisogno di essere guidati.
Sommario
Gettare le basi per un’adolescenza sana
I ragazzi sono resistenti ai divieti, l’abbiamo detto. Tuttavia, gli adolescenti non accettano i no soprattutto in due casi specifici: quando li ricevono la prima volta in adolescenza e quando, al contrario, ne hanno ricevuti troppi.
Quando i ragazzi ricevono il primo no in adolescenza.
Lavorando nelle scuole superiori, ho osservato che alcuni ragazzi erano più rifiutanti di altri alle regole. Spesso, erano coloro che avevano meno stima negli insegnanti “in quanto figura di adulto”. Poco abituati a riconoscere la funzione di guida di un “grande” all’interno della famiglia, erano ancora meno disponibili con le persone esterne ad essa, come i professori. È legittimo, se ci pensiamo! Per questo, il primo passo per evitare adolescenti che non accettano i “no”, è lavorare bene come genitori negli anni che precedono la pubertà. Un vero e proprio “svezzamento alla regola“, equilibrato, ma solido. Un approccio educativo che renda chiari fin da piccoli confini, principi, ma soprattutto l’idea che gli adulti decidono, guidano, accompagnano. È la natura a giustificare questa concezione. Abbiamo maggior esperienza di vita dei bambini e dei ragazzi. Ciò fa sì che un teenager faccia sua l’idea che gli adulti siano figure con cui confrontarsi.
Soprattutto, questo fa sì che nonostante la contestazione, rispetto e stima reciproci restano tutelati. Un adolescente impara la relazione con l’adulto attraverso la prima relazione che ha con essi, ossia mamma e papà.
Gli adolescenti non accettano i no quando ne hanno ricevuti troppi
È un paradosso, sì. Il secondo caso in cui è molto frequente che gli adolescenti non accettano i “no”, è quando ne hanno subiti troppi. Nei servizi educativi residenziali come le comunità per adolescenti, questo dato è frequente: bambini sottoposti a regole ferree, poca considerazione dei loro sentimenti, ecc., arrivano alla prima, seconda media e respirando un vago sapore di libertà e maggiore autonomia, perdono l’orientamento. Completamente. Umanamente è comprensibile, soprattutto quando si è così giovani e inesperti.
Per questo, ricorda: ogni momento della crescita del tuo bambino ti dirà qualcosa sulla tappa evolutiva successiva. Non è mai troppo presto per mettersi al lavoro!