“Voglio che mio figlio diventi un adulto felice in questo universo facile di Snapchat e social. Vorrei fosse realizzato, frequentasse l’Erasmus e diventasse una personalità di spicco…” In quanti di voi lo pensano? In quanti di voi sperano che il destino della propria bambina o del proprio figlio possa tradursi in questo mentre rassegnati lo guardano scattarsi l’ultimo selfie della giornata?
Ce lo auguriamo tutti di vedere il fanciullo cresciuto, felice, lei ambasciatrice della pace nel mondo, lui campione olimpico.
Eppure, cara mamma e caro papà, nessuno ce lo assicura, soprattutto oggi.
E allora che si fa??? Tra gli innumerevoli possibili consigli, ti fornisco tre suggerimenti.
Sommario
Permettigli di essere in linea con sé stesso
Cogli la relazione tra ciò che tuo figlio fa e ciò che è in linea con la sua natura. Perdi il sonno perché dopo anni di accompagnamento agli allenamenti è una schiappa a calcio? Vuoi che a fine anno faccia il saggio di danza, sebbene non si senta ancora pronta? Così è più difficile che il tuo desiderio di crescere un adulto felice, si realizzi. Percepire il sostegno dove tuo figlio si sente forte e naturalmente portato, anziché piegarlo a volontà e aspettative tue, darà molta più soddisfazione ad entrambi. Pensa ad Einstein e alla sua dislessia; al suo successo e a quello di tutti gli altri “grandi” che hanno ritagliato personalmente il proprio percorso.
Inoltre, quando tuo figlio sta crescendo, il suo modo di comportarsi è legato a diversi fattori tra cui il momento di evoluzione della sua personalità e le intime sfide che sta attraversando. Faresti sottoporre ad una gara un atleta che non si è mai allenato? Credo di no, perché sai che creeresti un danno. Con i figli è uguale: se non hanno ancora acquisito un principio, sia esso l’organizzazione, la fiducia o altro, non lo praticheranno.
Crea connessioni tra le esperienze
Il compito non è solo un compito, la gita di tre notti fuori casa, non è solo un pernottamento lontano: fagli vedere come ogni azione o esperienza che fa, s’inserisce in un quadro più ampio che ha a che fare con il suo cammino. Chi detesta l’aereo e vola la prima volta per frequentare una vacanza studio, sta sfidando sé stesso: diglielo. Chi impara a relazionarsi con un professore che detestava, sta imparando il compromesso, la diplomazia, il confronto con il diverso da sé. Esterniamo ai figli il significato più grande di ciò che compiono.
Elimina il senso di colpa
Ho conosciuto decine di adulti sui 30, piegati da un fortissimo senso di colpa verso i genitori. Fosse per aver scelto un corso di studi diverso da quello che papà o mamma volevano o aver fatto spendere alla famiglia del denaro per carriere agonistiche mai decollate. Accade. Succede che un genitore non lo faccia apposta, perché le aspettative sono tanto dannose quanto istintive. Capita che un figlio le assorba e ci conviva una vita intera. Non soddisfarle, fa soffrire. Lasciarle andare, elimina i sensi di colpa e permette di essere un adulto felice…al genitore e al figlio.