“Quando mio figlio mi fa arrabbiare non ragiono più”. Quante volte ci ritroviamo a formulare questo pensiero? Magari a posteriori di una sfuriata in cui abbiamo urlato a pieni polmoni e il senso di colpa ci assale. Molti genitori, infatti, subiscono la loro stessa rabbia verso i figli, se ne vergognano. Alcuni, dopo un episodio forte in cui magari hanno urlato e discusso, sentono addirittura il bisogno di piangere.
Sommario
La rabbia dei genitori é un tabù
“Mio figlio mi fa arrabbiare” resta una riflessione intima o una confidenza tra amici. La rabbia che si prova nei confronti dei figli non è un tema che si affronta spesso. Parliamo tantissimo dell’ira di bimbi e adolescenti, ci documentiamo su come gestirla…ma della rabbia di mamma e papà si parla poco. Quasi come se non fosse un dato comune.
Poi accade il quotidiano. La corsa contro il tempo, il lavoro, le scadenze, il dottore. La macchina dal meccanico. La multa da pagare. A quel punto, se il bambino salta su con un capriccio o il pargolo in seconda media non ha ancora fatto i compiti alle 21.00, beh… non pensiamo solo “mio figlio mi fa arrabbiare” … bensì, “mio figlio mi rende furioso!”
Quindi, la rabbia c’è. Non è una vergogna: è connaturata ad un ruolo importante e di responsabilità come quello di un genitore.Ci sono diversi fattori, luoghi comuni, che facilitano l’irruzione della rabbia di mamma e papà. Oggi, vediamo insieme una delle più diffuse e radicate: l’aspettativa.
Mio figlio mi fa arrabbiare perché non è il figlio che pensavo!
Quando sogniamo la nostra famiglia, apriamo la porta al desiderio di un amore puro, sereno e lontano dalla problematicità del quotidiano. Il sogno si alimenta di buone intenzioni e buoni sentimenti. Crediamo che il nostro solo amore basterà a far crescere un figlio educato e in equilibrio. Quando un figlio nasce, il desiderio si scontra con una realtà meno fiabesca. Il bambino ha una sua intima natura, verso cui possiamo intervenire fino ad un certo punto. Per non parlare dell’adolescente! Spesso in pretesa, arrogante..
Nessuno ci insegna che la famiglia si costruisce. Essa si trasforma e ci trasforma. È un investimento, uno sforzo, ma nessuno ce lo dice. E questo, produce una delusione molto forte, perché induce a credere che i nostri progetti sono stati vanificati.
Mio figlio mi fa arrabbiare e… io non sono il genitore che pensavo!
L’altra faccia della medaglia siamo noi, che ci arrabbiamo perché non siamo le guide che avremmo voluto essere. Dopo le urla, la rabbia che proiettiamo sul figlio che ci ha risposto male, proviamo un intimo dolore. Non so farmi rispettare da un bambino o da un quindicenne? Che umiliazione! Non ho rispettato mio figlio?
Che senso di colpa! Le ragioni per recriminare sui noi stessi, si sprecano sempre, ahimè.
Pensaci, quindi: le aspettative verso noi stessi e verso i figli, spesso sono tra le prime occasioni della rabbia di un genitore.